L’ALTA CORTE HA EMESSO LA SUA SENTENZA NEL TEST CASE DELLA FINANCIAL CONDUCT AUTHORITY (FCA)

L’Alta Corte ha emesso la sentenza nel test case della Financial Conduct Authority (FCA) sulle contestate garanzie per business interruption nel Regno Unito a seguito delle conseguenze scaturite dalla pandemia di Covid-19 (coronavirus). La Corte si è pronunciata a favore degli argomenti sollevati dalla FCA sulla maggior parte delle questioni chiave.

 

La pandemia di coronavirus ha portato a interruzioni e chiusure di attività commerciali con conseguenti perdite finanziarie sostanziali. Molti clienti hanno presentato delle richieste di risarcimento per queste perdite sulle loro polizze assicurative business interruption. La maggior parte delle polizze per le PMI copre i danni da business interruption solo come conseguenza di un danno alla proprietà. Tuttavia, alcune polizze offrono anche la copertura per la business interruption derivante da malattie infettive o soggette a denuncia obbligatoria (una malattia soggetta a denuncia obbligatoria è qualsiasi malattia che per legge deve essere segnalata alle autorità governative), diniego all’accesso senza danni diretti e chiusure o restrizioni imposte dall’autorità pubblica. In alcuni casi, le compagnie di assicurazione hanno fornito la copertura ritenendo operative queste polizze, in altri l’operatività è stata negata, generando così una diffusa preoccupazione per questa mancanza di chiarezza.

Questo test case tenta di fornire maggiore chiarezza e ridurre il contenzioso su questo problema. Il test case non intende comprendere tutte le possibili controversie, ma risolvere alcune delle principali incertezze contrattuali. Il ruolo della FCA era quello di presentare gli argomenti a favore degli assicurati e l’autorità di regolamentazione ha selezionato un campione rappresentativo di testi di polizza scritti da otto assicuratori: Arch, Argenta, Ecclesiastical, Hiscox, QBE, MS Amlin, RSA e Zurich. La posta in gioco è stimata tra i 9 e i 18 miliardi di sterline di richieste di risarcimento e 370.000 assicurati sono stati identificati come titolari di polizze che potrebbero essere influenzate dall’esito di questo test case.

 

La maggior parte delle clausole di malattia analizzate nel test case, ma non tutte, forniscono copertura per le perdite scaturite dalla pandemia di coronavirus”.

Il regolatore spiega in una sintesi della sentenza che “il tribunale ha rilevato che la maggior parte delle clausole di malattia analizzate nel test case, ma non tutte, fornisce copertura per le perdite scaturite dalla pandemia di coronavirus. Sostiene anche che alcune clausole relative alle limitazioni all’accesso delle attività possono essere ritenute operative, ma ciò dipende dalla formulazione dettagliata della clausola e da come l’attività è stata influenzata dalla risposta del governo alla pandemia, incluso ad esempio il caso in cui l’attività fosse soggetta a un ordine di chiusura e in cui fosse stato ordinato all’attività di chiudere completamente. Il test case ha anche chiarito che la pandemia Covid-19 e la risposta del governo e quella pubblica rappresentano un’unica causa di sinistro, requisito fondamentale per la liquidazione dei sinistri anche se la polizza prevede la copertura”.

Christopher Woolard, amministratore delegato ad interim della FCA, ha commentato: “Siamo lieti che la Corte si sia sostanzialmente trovata a favore degli argomenti che abbiamo presentato sulla maggior parte delle questioni chiave”.

Gli assicuratori dovranno quindi tenere conto dell’esito di questo test case e, indipendentemente da eventuali ricorsi, considerare le misure che possono emanare per i sinistri come quelli oggetto della sentenza. Gli assicurati coinvolti nella tipologia di sinistri analizzati potrebbero ricevere notizie dalla loro compagnia di assicurazioni entro i prossimi 7 giorni.

 

Qual è lo scopo di questa sentenza?

È importante notare che questa sentenza non dice che gli otto assicuratori convenuti sono responsabili per tutti i 21 diversi tipi di testi di polizza nel campione rappresentativo analizzato dai giudici. Il regolatore sottolinea che “ogni polizza deve essere analizzata nel singolo giudizio per determinarne l’operatività”. Inoltre, questo test case non ha lo scopo di stabilire l’importo pagabile in base alle singole polizze, ma fornirà una base per i criteri liquidativi.

L’autorità di regolamentazione ha osservato che la sentenza può essere impugnata e qualsiasi ricorso non preclude agli assicurati di trovare una soluzione con il proprio assicuratore prima che sia noto l’esito di qualsiasi ricorso.

In ultimo la FCA afferma che è importante che “gli assicurati, i gruppi di azione, gli intermediari assicurativi e i loro rappresentanti legali siano adeguatamente coinvolti durante tutto il processo di test case. Ecco perché il regolatore ha organizzato dei colloqui con il suo team di legali lunedì 21 settembre o martedì 22 settembre “.

 

Fonte: https://www.fca.org.uk/news/press-releases/result-fca-business-interruption-test-case