COSÌ STA CAMBIANDO IL PROFILO DI RESPONSABILITÀ
Un focus sui sinistri per capire come sta evolvendo in Europa il profilo di responsabilità. È la principale novità contenuta nell’Osservatorio Europeo degli Intermediari Assicurativi di CGPA Europe, giunto quest’anno alla terza edizione.
Lo studio, realizzato in collaborazione con il network di avvocati europei di CGPA Europe, ha inoltre analizzato come l’istituto della mediazione è oggi applicato per risolvere le controversie tra assicurati e intermediari.
È la prima volta che uno studio di questo tipo è pubblicato in Europa. La fotografia scattata dall’Osservatorio mostra ancora differenze tra i Paesi legate alla maturità dei mercati o alle culture nazionali, ma la tendenza è ovunque la stessa: aumenta il numero delle cause e cresce l’inosservanza dell’obbligo di consulenza come fondamento delle azioni legali verso gli intermediari (il peso sul totale delle cause è arrivato in Francia al 70%). Gli obblighi introdotti dalla nuova direttiva sull’intermediazione assicurativa alimenteranno certamente questa tendenza focalizzando l’attenzione dei regolatori e dei giudici sul collocamento più che sul prodotto assicurativo in sé.
Anche quest’anno la presentazione dell’Osservatorio, avvenuta il 30 giugno all’Università Bocconi, è stata accompagnata da un confronto tra operatori ed esperti di mercato che ha fornito numerosi di spunti di riflessione. Nel sito di CGPA Europe (www.cgpa-europe.it) sono disponibili la brochure con i dati dell’Osservatorio e gli interventi dei relatori oltre a foto, video e interviste della giornata.
La giornata è stata aperta da Eric Evian, managing director di CGPA Europe e responsabile per lo sviluppo delle attività internazionali, e da Massimo Michaud, amministratore delegato di Kinetica, che ha presentato i risultati dell’Osservatorio.
È poi intervenuta Monica Carbonara, claims lawyer di Munich RE, da lungo tempo partner di CGPA e CGPA Europe, con cui collabora in diversi Paesi europei. L’avvocato Carbonara ha analizzato le tendenze europee nella responsabilità civile di alcuni professionisti della consulenza, in particolare avvocati e dottori commercialisti, che costituiscono un utile riferimento per gli intermediari assicurativi.
L’avvocato David Morganti ha presentato un’analisi comparata della responsabilità civile professionale degli intermediari assicurativi nei principali Paesi europei. La dottoressa Patrizia Contaldo ha poi illustrato i risultati di uno studio dall’Università Bocconi sull’impatto della digitalizzazione nel modello distributivo del mercato assicurativo.
La giornata è stata chiusa da una tavola rotonda, moderata dal giornalista Fabio Sgroi, alla quale hanno partecipato il professor Sergio Paci, docente di diritto delle assicurazioni all’Università Bocconi; Umberto D’Andrea, presidente dell’Associazione Agenti Allianz; Alessandro Lazzaro, presidente Unione Agenti Axa; Fabrizio Chiodini, presidente di Intermediari UnipolSai (IUS); Danilo Ariagno, presidente del Comitato Scientifico di AIBA; Luigi Viganotti, presidente di ACB.
L’Osservatorio ha fornito anche quest’anno i dati sul mercato della distribuzione assicurativa e sulla demografia degli intermediari. Ecco i punti chiave.
Intermediari sempre leader nella distribuzione
Gli intermediari professionali conservano il primato nella distribuzione assicurativa controllando il 53% della raccolta premi nei principali mercati dell’Unione europea, una leadership determinata soprattutto dal ramo Danni (65% della raccolta totale). Diminuzione degli agenti, crescita dei broker ed emergere di nuovi canali hanno rimodellato negli ultimi anni la distribuzione senza tuttavia alterarne la struttura che sembra oggi orientata verso un consolidamento della situazione attuale.
Crescono i broker, calano gli agenti
Il numero complessivo degli intermediari ha registrato nel 2014 un incremento del 2%, risultato di variazioni di segno opposto nelle categorie d’intermediari. Crescono, in generale, i broker e diminuiscono gli agenti. Il numero dei broker ha registrato tra il 2008 e il 2014 una crescita superiore al 18% grazie alle capacità di adattamento all’evoluzione del mercato e all’innovazione nell’offerta. La fase espansiva sembra ora in rallentamento, probabilmente anche per l’emergere di altri canali: nell’ultimo anno, la crescita dei broker è stata solo dell’1%. L’Italia è in linea con queste tendenze: nel 2014, i broker sono aumentati del 5% mentre gli agenti sono diminuiti del 3%. Alla fine dell’anno gli intermediari professionali iscritti all’IVASS erano 236.341: 35.048 agenti, 5.573 broker e 195.730 tra subagenti e collaboratori.
Agenti e broker dominano nel ramo Danni
Gli intermediari continuano a essere nettamente il primo canale nella distribuzione dei prodotti assicurativi del ramo Danni, segmento di cui agenti e broker intercettano il 65% della raccolta totale. Nel ramo Vita è invece prevalente il ruolo del canale bancario mentre broker e agenti raccolgono circa il 30% dei premi. In Italia, agenti e broker raccolgono l’88% dei premi nel ramo Danni, a fronte di una quota nel Vita limitata al 13,4% dal ruolo centrale esercitato dal canale bancario.
Europa leader nelle assicurazioni
Sull’andamento del mercato, l’analisi, realizzata in collaborazione con MEDI, evidenzia che nel 2014 l’Europa è stata ancora una volta il continente principale nella distribuzione assicurativa con il 36% dei premi totali contro il 33% del continente americano e il 28% dell’Asia. L’attività assicurativa contribuisce al 7,9% del PIL dell’Unione europea (8,9% in Italia) contro il 6,3% del continente americano e il 5,2% dell’Asia.
L’Europa registra anche la maggiore densità assicurativa: il premio medio per abitante è stato nel 2014 di 1.900 euro, il 16% in più rispetto al continente americano e oltre sei volte in più rispetto all’Asia.
La distribuzione assicurativa sta recuperando il terreno perduto negli anni passati: non è ancora al livello dei primi anni 2000, quando pesava circa il 10% del PIL dell’Unione europea, ma si sta avvicinando (7,9%).
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