CGPA EUROPE PRONTA AD AFFIANCARE AGENTI E BROKER NELLE PROSSIME SFIDE

La presentazione dell’Annual Report del CESIA, giunto alla sesta edizione, ha avuto questa volta anche un valore celebrativo. CGPA Europe ha infatti festeggiato i dieci anni di attività in Italia. Una buona occasione per confrontarsi sui cambiamenti intervenuti, sull’evoluzione del profilo di rischio degli intermediari e, soprattutto, su quel che c’è da fare per affrontare il futuro prossimo.

Alla presentazione sono intervenuti i vertici di CGPA Europe: Eric Evian, Presidente, e Lorenzo Sapigni, Rappresentante Generale per l’Italia ed European Underwriting & Claims Director. Riportiamo in sintesi i loro interventi.

 

Evian: “Abbiamo creato con gli intermediari una comunità fondata su professionalità e valori”

“Nel 2012 CGPA Europe ha portato nei Paesi europei, a cominciare dall’Italia, il modello che ha permesso a CGPA di affermarsi in Francia: una compagnia costituita dagli intermediari assicurativi francesi per tutelare i loro interessi”.

“Avevamo un’ambizione: offrire agli intermediari assicurativi italiani una soluzione di gestione del rischio sostenibile, adatta alle loro esigenze, con una visione di partnership basata su valori comuni. La relazione costruita con gli intermediari ha permesso di realizzare quest’ambizione”.

“I caratteri distintivi del nostro modello sono stati accolti positivamente dal mercato. Essere un assicuratore specializzato esclusivamente nella responsabilità civile degli intermediari ha eliminato dalla nostra missione di protezione qualsiasi conflitto d’interessi. Non solo abbiamo eliminato il conflitto d’interessi, ma insieme abbiamo fatto di più: abbiamo creato con gli intermediari una comunità basata sulla professionalità, sull’interesse comune, sullo scambio di buone pratiche e sul dialogo tra tutti gli attori dell’intermediazione professionale”.

 

Sapigni: “La nostra ambizione è accompagnare gli intermediari nella complessità delle sfide future”

“CGPA Europe ha puntato su una nuova visione dell’assicurazione dei rischi di responsabilità civile: non più solo assolvimento di un obbligo di legge, ma opportunità di crescita professionale attraverso la formazione. Abbiamo proposto di superare una visione che induceva a selezionare la compagnia sulla base della sola convenienza economica. Abbiamo assunto una responsabilità verso agenti e broker sostenendo che la formazione e il confronto continuo con il loro assicuratore fossero il modo migliore per prevenire i rischi e gestire efficacemente il business”.

“Siamo stati portatori di una nuova sfida in un periodo in cui le sfide certo non mancavano, dalla spettacolare accelerazione nella diffusione delle tecnologie digitali all’evoluzione della normativa che disciplina la distribuzione assicurativa. Mettere in pratica la nostra proposta innovativa in questo scenario di cambiamento richiedeva la costruzione di una solida partnership con agenti e broker e un impegno per la crescita e la divulgazione della cultura assicurativa. Richiedeva, anche, una vicinanza costante ai professionisti e la costruzione di relazioni fiduciarie, orientate al lungo termine. Sapevamo, dieci anni fa, che affermarsi attraverso questo approccio avrebbe richiesto del tempo e abbiamo puntato per questo su una crescita graduale”.

“Che cosa ci attende ora? Il motivo conduttore del nuovo scenario è la complessità. Le disposizioni normative che disciplinano la distribuzione sono più estese e pervasive e i regolamenti non ne facilitano l’applicazione. Famiglie e imprese devono fronteggiare nuovi rischi strutturali (ultimi, in ordine di tempo, quelli originati dalla pandemia), che richiedono consulenza e implicano un’innovazione dell’offerta assicurativa (non sempre disponibile). Le tecnologie digitali promettono efficacia ed efficienza ma rendono obbligatoria una revisione dei modelli organizzativi e di gestione del business”.

“La complessità genera comportamenti difensivi ma CGPA Europe ha invece l’ambizione di stare accanto agli intermediari per farli giocare d’attacco e cogliere le nuove opportunità. Vogliamo quindi essere un riferimento nel percorso di adattamento all’evoluzione del mercato. Confrontarci sui cambiamenti e raccogliere elementi per rendere gestibile l’applicazione della normativa sotto il profilo della responsabilità civile professionale. CGPA Europe ha, insomma, l’ambizione di supportare agenti e broker nella conservazione della centralità che occupano nel sistema distributivo”.

 

La tavola rotonda

 La presentazione dell’Annual Report 2021 del CESIA è stata accompagnata da una tavola rotonda, moderata da Maria Rosa Alaggio, direttrice di Insurance Connect, alla quale hanno partecipato: Vincenzo Cirasola, Presidente ANAPA; Claudio Demozzi, Presidente SNA; Luca Franzi De Luca, Presidente AIBA; Jean-François Mossino, Presidente della Commissione Agenti presso il BIPAR; Giuseppe Spampinato, Presidente Gruppo Agenti Assimoco; Luigi Viganotti, Presidente ACB.

I partecipanti hanno dibattuto sui maggiori, a loro avviso, rischi di responsabilità civile professionale degli intermediari e sul contributo che l’attività di formazione può apportare alla gestione efficace del rischio.

Riportiamo l’opinione di Jean-François Mossino, nella sua veste di Presidente della Commissione Agenti presso il BIPAR.

“Dalla mia esperienza internazionale emerge che il rischio più elevato per gli intermediari professionali è quello di essere chiamati a rispondere di un contratto assicurativo ritenuto (anche in maniera strumentale) non adeguato o appropriato alle effettive esigenze del contraente/assicurato. Questo non solo per polizze stipulate di recente ma anche, e soprattutto, per contratti in essere da anni, a vecchie condizioni, che non sono state oggetto di una verifica puntuale e ricorrente da parte dell’Intermediario, per appurare che le garanzie e le condizioni fossero sempre adeguate alle mutate esigenze del contraente/assicurato”.

“Conoscere i rischi che si corrono consente agli intermediari di prevenire le richieste di danni, con effetti importanti a livello di relazione professionale con i propri clienti, quindi anche sul piano dell’immagine e della reputazione. Limitare i sinistri serve anche ad evitare un aumento dei costi della polizza RC professionale”.

“La formazione costituisce quindi una prima importante fonte di prevenzione, in particolare se si pensa che gli intermediari professionali debbono rispondere dell’operato dei loro collaboratori. In Francia dalla formazione è scaturita la conoscenza utile a far sì che i gruppi agenti potessero concordare con le compagnie mandanti anche una più appropriata revisione di taluni processi amministrativi o gestionali, tali da prevenire sinistri”.