CGPA EUROPE ALLUNGA IL PASSO NELL’ANNO DELL’EMERGENZA

Domanda. Qual è il bilancio di CGPA Europe nel 2020?
Risposta. È stato un anno molto positivo, nonostante la prolungata emergenza sanitaria, in cui abbiamo continuato il nostro percorso di crescita. CGPA Europe, che oggi è presente in Italia, Irlanda, Regno Unito, Spagna, Germania e Lussemburgo, ha raccolto premi per oltre 16 milioni di euro, il doppio del 2019. In Italia, il primo Paese Europeo in cui CGPA Europe ha iniziato a operare alla fine del 2012, la crescita è stata superiore al 40% rispetto al 2019. Siamo cresciuti molto anche in Irlanda e Regno Unito e abbiamo posto le basi per una forte crescita in Germania e Spagna.

D. Com’è andata CGPA, la capogruppo francese?
R.
CGPA, notoriamente, è in Francia leader assoluto di mercato e conserva questa posizione. Espressione di questo ruolo è stato il giudizio espresso nel 2020 dall’agenzia Standard & Poor’s che ha confermato al Gruppo CGPA il rating A- con prospettiva stabile incrementando da strong a very strong il giudizio sul profilo finanziario. Nel rapporto che accompagna il giudizio, l’agenzia ha evidenziato la solida posizione nel segmento di mercato della copertura degli intermediari assicurativi europei dai rischi di responsabilità civile professionale con una quota crescente sia per gli agenti sia per i broker di piccole e medie dimensioni.

D. L’emergenza sanitaria non ha quindi avuto effetti sull’attività…
R. L’evidenza è questa, in effetti, anche se occorrerà più tempo per capire l’effettiva incidenza sulle diverse attività professionali, compresa quella degli intermediari assicurativi. La pandemia, in ogni caso, non ha avuto impatto sui sinistri di responsabilità civile degli intermediari, rimasti pressoché invariati.

D. È cambiato qualcosa nella classifica delle cause di sinistro più frequenti?
R. Il mancato assolvimento dell’obbligo d’informazione e consulenza e gli errori amministrativi restano le due principali cause delle richieste di risarcimento, ma stanno riducendosi i casi di errori amministrativi mentre aumentano i casi di difetto d’informazione e consulenza. È una tendenza che si registra non solo in Italia ma in tutti i Paesi più avanzati: in caso d’insoddisfazione, i clienti non si limitano a manifestare lo scontento, ma mettono sotto esame il lavoro dell’intermediario che deve sempre più spesso provare coerenza, correttezza e adeguatezza del proprio operato. È una tendenza che si può comunque contrastare con gli strumenti preventivi che CGPA Europe mette a disposizione degli intermediari.

D. Quali sono le altre cause di sinistro?
R. Quelle originate dal comportamento dei collaboratori: non sono numerose ma potenzialmente pesanti. Si sono verificati alcuni casi di subagenti che hanno truffato i clienti facendo credere loro di stipulare polizze vita e intascando premi anche rilevanti. Il Codice delle Assicurazioni e la successiva normativa secondaria impongono all’agente di controllare la sua rete.

D. Il Covid-19 ha originato nuove denunce di sinistro?
R. Stiamo monitorando, in tutta Europa, le richieste risarcitorie che pervengono ai nostri assicurati, in particolare originate dal presunto difetto di consulenza collegato al fatto che la maggior parte dei prodotti assicurativi non ha coperto le conseguenze della pandemia. Finora, in Italia, non ci è pervenuta alcuna richiesta, mentre ne abbiamo ricevute alcune in Francia e nel Regno Unito. Questo perché in Italia è poco diffusa la garanzia per la business interruption.

D. Quali sono le richieste degli assicurati?
R. Sono assicurati che, non essendo stati indennizzati, denunciano di non essere stati informati che il prodotto assicurativo, tipicamente, appunto, una polizza a copertura del rischio di business interruption, non avrebbe coperto la pandemia. In Europa, la gran parte di queste coperture è abbinata alla garanzia danni diretti, ma nel caso della pandemia non c’è alcun danno diretto all’impresa e quindi manca il presupposto per l’indennizzo del danno indiretto. In Gran Bretagna e Francia, dove le polizze business interruption sono più diffuse, sono numerosi i procedimenti giudiziari volti a sancire l’effettiva operatività o meno dei contratti assicurativi in caso di pandemia. È interessante il caso di un ristoratore francese: aveva sottoscritto un prodotto che prevedeva l’indennizzo del danno indiretto anche in caso di fermo amministrativo e il giudice ha considerato tale il lockdown.

D. Quale è la posizione di CGPA Europe?
R. L’intermediario non dovrebbe essere ritenuto responsabile nell’ipotesi in cui non ci siano polizze sul mercato idonee a garantire i danni conseguenti a un determinato rischio. Nel caso della pandemia è andata così: non c’era il prodotto. Come si diceva prima, in Italia, peraltro, la polizza che copre la business interruption è pochissimo diffusa e mi chiedo se, conoscendone l’esistenza, un imprenditore l’avrebbe sottoscritta. 

D. CGPA Europe ha sempre puntato molto sulla prevenzione e sulla formazione degli intermediari. Sensibilità e consapevolezza degli intermediari stanno migliorando?
R. Prevenzione e formazione sono, da sempre, alla base della nostra strategia e del nostro modello d’offerta. Il fatto nuovo è la crescente richiesta da parte di clienti, gruppi aziendali, agenti e broker. Stiamo sviluppando attività in partnership con alcuni gruppi agenti che ci hanno chiesto di collaborare a specifici programmi di formazione e prevenzione condivisi con la mandante. Nel 2019 hanno partecipato alle nostre sessioni di formazione oltre duemila intermediari (soprattutto agenti). Nel 2020 il numero è diminuito, considerata l’impossibilità di effettuare le sessioni formative in presenza, anche se si sono tenute una serie di sessioni a distanza in collaborazione con alcune imprese mandanti (UnipolSai, Amissima, Cattolica), su iniziativa e di concerto con i gruppi agenti di queste compagnie. Quest’attenzione ci distingue nel mercato. Dare un valore aggiunto attraverso la formazione sostiene l’attività degli intermediari e quella delle mandanti, ne tutela la reputazione, oltre che contribuire a far sì che tali reti (primarie e secondarie) si distinguano sul mercato per l’alta qualità professionale e per l’orientamento alla consulenza. L’attività formativa continuerà a distanza per tutto il primo semestre 2021 e riguarderà i gruppi agenti clienti e, come accaduto l’anno scorso, anche quelli che non sono assicurati con noi.

D. Con quanti gruppi collabora oggi CGPA Europe?
R. Collaboriamo con Agenti UnipolSai Associati, Gruppo Agenti Generali Italia, Associazione Agenti Imprenditori Servizi Assicurativi (ex Anagina), Gruppo Agenti Assicurativi Amissima, Gruppo Agenti Sara, Gruppo Agenti Zurich, Gruppo Agenti Professionisti Cattolica, Gruppo Agenti Milano Allianz, Gruppo Agenti Italiana Assicurazioni, Unat Gruppo Agenti – Generali Italia, Unione Nazionale Intermediari Tua, Gruppo Intermediari Assicurativi Italiana Assicurazioni, Gruppo Aziendale Agenti Lloyd Italico, ex Gruppo Agenti Fata Assicurazioni, Gruppo Agenti Assimoco. Abbiamo partnership anche con l’Associazione Agenzie Societarie UnipolSai, con varie managing general agency e diversi coverholder. Abbiamo da tempo instaurato una proficua collaborazione anche con AIBA, consolidata quest’anno attraverso una convenzione per assicurare la responsabilità civile degli amministratori e dei dirigenti delle società di brokeraggio aderenti all’associazione.

D. Quanto conta essere una compagnia indipendente?
R. È un valore aggiunto che il mercato sta comprendendo sempre di più: non si può essere assicurati dallo stesso soggetto per conto del quale si svolge l’attività d’intermediazione. Questa consapevolezza sta facendosi strada: avere un assicuratore che faccia gli interessi e difenda l’assicurato, senza conflitti di interesse…

D. Quali sono gli obiettivi del 2021?
R. Vogliamo proseguire nel percorso di crescita. Aspiriamo a diventare, anche in Italia, la compagnia leader nella RC professionale degli intermediari assicurativi attraverso una strategia fondata sulla relazione stretta con gli assicurati. Siamo una compagnia unica in Europa, perché fondata e gestita dagli intermediari assicurativi, che ha messo a disposizione dei clienti le esperienze maturate nei diversi Paesi. Offriamo una partnership di prossimità: vuol dire confrontarsi, sviluppare relazioni professionali fiduciarie. Sappiamo che nel nostro settore la fiducia è tutto e la si costruisce non solo con prodotti e servizi adeguati, ma anche con una gestione dei sinistri attiva ed efficiente e sviluppando insieme con i nostri clienti attività sinergiche, capaci di rispondere ai loro interessi e alle loro specifiche esigenze. Soprattutto quando si lavora fianco a fianco per prevenire i danni e, quindi, i contenziosi con i loro clienti: oltre agli effetti sul piano commerciale e dell’immagine per gli intermediari assicurati con noi, tutto ciò contribuisce anche a tenere sotto controllo il risultato tecnico, a beneficio del costo della polizza RC professionale.